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passione per la birra
e il territorio -
le nostre
birre
“Fai il necessario per realizzare il tuo desiderio più ardente, e finirai col realizzarlo”
chi siamo
chi siamo…
Nasce a Brescia nel 1978. All’età di 14 a seguito della sua prima bevuta di birra consapevole vede comparire sulla sua testa i primi capelli bianchi. L’esperienza frizzante lo spinge a conseguire prima il diploma in agraria e poi una laurea in scienze ambientali. La natura intorno a lui gli parla di terre da coltivare, nutrire e rispettare, di materie prime da trasformare e comporre secondo il suo gusto personale. Il cervello gli fuma talmente tanto che nel giro di pochi anni i capelli bianchi hanno invaso tutta la sua testa. Quando decide che è arrivato il momento di passare dalle idee all’azione, compare sul suo volto anche la barba bianca. Alcuni amici gli fanno dono di un mulino, di un paio di pentole, di un fornello e di una bombola di gas e nella casa natia di Bagolino prendono vita i primi esperimenti brassicoli.
Spinto da tanta curiosità e desiderio di imparare e migliorare si diploma Birraio all’Accademia della Birra DIEFFE di Padova e nel 2021 fonda Pagulinus Birrartigianale.
Oggi Fabio continua a seguire la sua natura di sperimentatore appassionato, producendo ricette che raccontano al naso e al palato della sua montagna.
Al momento le sue birre sono prodotte in beer firm presso il birrificio di Birra La Dama a Bedizzole.
Curiosa di natura, mette letteralmente naso in ogni faccenda che può dare origine ad una storia che possa poi essere raccontata, pertanto accompagna e promuove da sempre Fabio nella sua passione birraria fin dalle prime produzioni casalinghe. Spinta dal sentirsi riconosciuta come assaggiatrice ufficiale di tutti gli esperimenti di Fabio consegue nel 2021 il titolo di beer sommelier presso la Scuola Italiana Sommelier.
Non disdegna mai una buona bevuta in compagnia!
pagulinus
passione
La nostra passione è: ricerca continua e desiderio di condivisione.
territorio
Il nostro desiderio più grande è riuscire a portare un impianto su in paese e poter brassare partendo dall’acqua della valle.
stile
“La Storia della birra è talmente ricca che contempla ogni interpretazione, noi puntiamo a rendere uniche le nostre birre rivisitando gli stili della tradizione birraria, con l’obbiettivo di dare carattere ad ogni sorso, quello specifico della botanica (fiori, bacche e frutti) delle nostre montagne”
le nostre birre
ROMET
Il romét, l’eremita di Bagolino, alloggiava come guardiano nell’eremo di San Gervasio e Protasio ed aveva il privilegio di elemosinare al sabato presso le famiglie del paese per il suo sostentamento. Alle donne che gli davano farina, pere e stracchino lui chiedeva “cosa volete in cambio?” e quelle rispondevano un “bel fènzì” (bambino). E il romét prometteva di portargliene uno che aveva ormai perso il codino nella cisterna accanto alla chiesetta. Da allora si tramanda la storia che i bambini non ancora nati si trovino in fondo alla cisterna e che i genitori che li vogliono debbano recarsi lassù e suonare la campana.
TRÀGLÄ
Birra scura ad alta fermentazione in stile Imperial Stout con riflessi mogano violacei. La selezione dei malti, offre interessanti sapori di cacao, orzo tostato e lievi note di vaniglia e biscotto secco ma la sensazione preponderante è donata dalla presenza delle more di gelso (provenienti dal vivaio Cammarata Ezio di Nave – BS -, selezionate appositamente dal prof. Elia Cammarata), l’aggiunta di scaglie di legno di rovere vanigliato e spezie quali arancia dolce e cannella. L’aggiunta della mora di gelso lascia un amaro inaspettato e intenso dalle caratteristiche sfumature fruttate e fresche che contribuiscono a creare una bevuta piacevole, complessa ma mai troppo carica, nonostante la gradazione alcolica si spinga fino a 8,5 %. Birra realizzata in collaborazione con Birrificio Carpediem e O’Ste birra artigianale. Anticamente Bagolino aveva sviluppato una riconosciuta abilità nella forgiatura del ferro che veniva trasportato verso il paese attraverso il passo Maniva dall’adiacente Valle Trompia mediante l’utilizzo in periodo invernale della cosiddetta Tràglӓ ovvero la slitta di grandi dimensioni che grazie all’ausilio di un tiro di animali trasportava grossi carichi.
cÄvrìl
Le note luppolate conferite dal Centennial e dal Simcoe e la presenza della rosa canina, bacca selvatica dal tipico profilo agrumato e floreale, la rendono profumata e beverina.
La Cävrìl omaggia la contrada ad ovest del borgo di Bagolino che, grazie ai suoi numerosi spazi aperti, un tempo era il luogo dove svernavano le greggi di mucche e capre: la vera ricchezza del paese.
Ösnà
La Ösnà, dal nome della contrada che sorge nella parte est di Bagolino, celebra lo spirito allegro e gioviale che si rincorre tra i vicoli stretti del nucleo primitivo del paese, un tempo chiamato Visnà.
oneda
Oneda che dà il nome alla piana alluvionale antistate il lago d’Idro, riprende nell’accezione dialettale la pianta dell’ontano. Pianta che, abituata crescere in luoghi umidi e acquitrinosi, venne utilizzata dai monaci benedettini per la bonifica del territorio tra i fiumi Caffaro e Chiese a partire dal 1100. Miti e leggende raccontano, inoltre, della donna Ontano: uno spirito guida in grado di connettere il mondo dei morti con quello dei vivi, il corpo con lo spirito.